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Era de l’età mia nel lieto aprile

Era de l’età mia nel lieto aprile,
    E per vaghezza l’alma giovinetta
    Gía ricercando di beltà ch’alletta,
    Di piacer in piacer, spirto gentile:
Quando m’apparve donna assai simíle
    Ne la sua voce a candida angeletta;
    L’ali non mostrò già, ma quasi eletta
    Sembrò per darle al mio leggiadro stile.
 
Miracol novo! ella a’ miei versi ed io
    Circondava al suo nome altere piume;
    E l’un per l’altro andò volando a prova.
Questa fu quella il cui soave lume
    Di pianger solo e di cantar mi giova,
    E i primi ardori sparge un dolce oblio.

Descrive la bellezza de la sua donna e il principio del suo amore,

il quale fu ne la sua prima giovinezza.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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