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Re de gli altri superbo, altero fiume

Re de gli altri superbo, altero fiume,
    Che qualor esci del tuo regno e vaghi
    Atterri ciò ch’opporsi a te presume,
    E l’ime valli e l’alte piagge allaghi:
Vedi gli dèi marini e ’l lor costume,
    Gli dèi, di nobil preda ognor piú vaghi,
    Rapir costei, ch’era tua gloria e lume,
    Quasi il tributo usato or non li appaghi.
Omai solleva incontra il mar tiranno
    I tuoi seguaci, e, pria ch’ad altro aspiri,
    Racquista il sol che qui s’annida e nacque.
Osa pur; ché mille occhi omai ti dànno
    Mille fiumi in soccorso e i lor sospiri
    Gli potranno infiammar le rive e l’acque.

Al Po, esortandolo poeticamente a ricuperare la sua donna
la qual’era andata a Comacchio.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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