Versa il 22 maggio 1916
#ScrittoriItaliani
Nelle vene già quasi vuote tombe L’ancora galoppante brama, Nelle mie ossa che si gelano il sa… Nell’anima il rimpianto sordo, L’indomabile nequizia, dissolvi;
E per la luce giusta, Cadendo solo un’ombra viola Sopra il giogo meno alto, La lontananza aperta alla misura, Ogni mio palpito, come usa il cuor…
Mi tengo a quest’Albero mutilato abbandonato in questa dolina che ha il languore di un circo prima o dopo lo spettacolo
Volti al travaglio come una qualsiasi fibra creata perché ci lamentiamo noi?
Scalza varcando da sabbie lunari, Aurora, amore festoso, d’un’eco Popoli l’esule universo e lasci Nella carne dei giorni, Perenne scia, una piaga velata
Di che reggimento siete fratelli? Parola tremante nella notte Foglia appena nata
M’illumino d’immenso.
Solo ho amica la notte. Sempre potrò trascorrere con essa D’attimo in attimo, non ore vane; Ma tempo cui il mio palpito trasme… Come m’aggrada, senza mai
Come questa pietra del S. Michele così fredda così dura così prosciugata
In nessuna parte di terra mi posso accasare
Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca
Nude, le braccia di segreti sazie, A nuoto hanno del Lete svolto il… Adagio sciolto le veementi grazie E le stanchezze onde luce fu il mo… Nulla è muto più della strana stra…
Chiuso fra cose mortali (Anche il cielo stellato finirà) Perché bramo Dio?
E subito riprende il viaggio come dopo il naufragio un superstite lupo di mare
Potrebbe esserci sulla falce Una lucentezza, e il rumore Tornare e smarrirsi per grandi Dalle grotte, e il vento potrebbe Dall’altro sale gli occhi arrossar…