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La nomèa di poeta e letterato

La nomèa di poeta e letterato
    Ti reca, amico mio, di gran bei frutti,
    E il più soave è l’essere da tutti
    E lodato e cercato e importunato.
 
Il grullo, l’ebete, il porco beato,
    Lo spensierato, ed altri farabutti,
    Fanno in pace i lor fatti o belli o brutti,
    Ed hanno tempo di ripigliar fiato.
 
Ma l’ingegno che spopola e che spalca
    È l’asino d’un pubblico insolente
    Che mai lo pasce e sempre lo cavalca.
 
E gli bisogna, o disperatamente
    Piegar la groppa a voglia della calca,
    O dare in bestia come l’altra gente.

1845

#Sonetti

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