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Storia breve

Ella pareva un sogno di poeta;
Vestìa sempre di bianco, e avea nel viso
La calma d’una sfinge d’oriente.
 
Le cadea sino ai fianchi il crin di seta;
Trillava un canto nel suo breve riso,
Era di statua il bel corpo indolente.
 
Amò—non riamata. In fondo al core,
Tranquilla in fronte, custodì la ria
Fiamma di quell’amor senza parole.
 
Ma quel desìo la consumò—ne l’ore
D’un crepuscol d’ottobre ella morìa,
Come verbena quando manca il sole.

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