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Parigi I

Parigi, d’antichi Lutezia,
triste suono della calma Senna
al chiaroscuro dei boulevards,
alcova di raminghi e borghesi,
non sei che terra di uomini.
Non trovo in te cenni divini e, forse, per questo sei vera poesia,
pura armonia delle cose
che son sole al mondo,
inesorabile malinconia
di non avere guerra o tregua
che conducano a una risoluzione.
Parigi, marmo, chiesa senza fede,
vitale camposanto di chi crede,
la tua bellezza è la desolazione.

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