Il punto in cui l’alba È più forte della notte Il seme del suo timore E il desiderio diviene Suo malgrado sacro,
A volte credo d’esser pazzo, Scambio la vita per malattia Un pericoloso morbo dell’anima. Sto da tanto tempo Nel posto delle solitudini
Io guardo le mie Monotone realtà Cercando di controllare Ciò che non ha senso, Quello che si esprime solo
Mi fa da culla Il mare dell’onirico, Ed ogni filosofia e domanda È posta sotto altri fondamenti. Io sono l’inventore
L’aspetto sotto sopra Di chi porta il Segno, Irriso ad un passo Dalla comune comprensione. Indosso la maschera
Un tempo Tutti erano qualcuno Per me, Ed io tutto
Queste stelle Sono fulmini Che schiariscono E polverizzano I miei peccati.
Mi sento vergognosamente diverso. L’attitudine al proprio pensiero È una colpa che sempre più si paga Al prezzo salato della solitudine. Dire e sostenere qualcosa di tuo…
Ti sia vietato inizio Se non sopporti la notte, E dare voce alle cose Se aspiri alla verità. Non temere l’oscuro
S’è celebrato il funerale Di in sogno nella mia anima Ed ora, come se avessi dormito a l… La vita mi presenta il conto Di tante lunghe e inconsapevoli fo…
Le tante notti Passate tra bui saturi di presenze… Emanazioni spirituali di ricordi Che dirompono da profondità insond… Alla fine, come una platea di fant…
Le mie inclinazioni all’infinito Le aspirazioni alle oscurità Dove si muovono le conoscenze Di cui vorrei farti dono Sono le mie mani protese
Ho perso quella frenesia Che m’imponeva di conoscerti. Forse la mia luce Era troppo solare Per me non essere inghiottita
Sono sereno dopo anni Il che è come un’anestesia Un balsamo sulle ferite Inevitabili della vita. Avevo pura di un gran “crack”