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I’ mi son caro assai più ch’i’ non soglio

I’ mi son caro assai più ch’i’ non soglio;
poi ch’i’ t’ebbi nel cor più di me vaglio,
come pietra c’aggiuntovi l’intaglio
è di più pregio che ’l suo primo scoglio.
 O come scritta o pinta carta o foglio
più si riguarda d’ogni straccio o taglio,
tal di me fo, da po’ ch’i’ fu’ berzaglio
segnato dal tuo viso, e non mi doglio.
 Sicur con tale stampa in ogni loco
vo, come quel c’ha incanti o arme seco,
c’ogni periglio gli fan venir meno.
 I’ vaglio contr’a l’acqua e contr’al foco,
col segno tuo rallumino ogni cieco,
e col mie sputo sano ogni veleno.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime secolo)

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