Sì amico al freddo sasso è ’l foco interno
che, di quel tratto, se lo circumscrive,
che l’arda e spezzi, in qualche modo vive,
legando con sé gli altri in loco etterno.
E se ’n fornace dura, istate e verno
vince, e ’n più pregio che prima s’ascrive,
come purgata infra l’altre alte e dive
alma nel ciel tornasse da l’inferno.
Così tratto di me, se mi dissolve
il foco, che m’è dentro occulto gioco,
arso e po’ spento aver più vita posso.
Dunche, s’i’ vivo, fatto fummo e polve,
etterno ben sarò, s’induro al foco;
da tale oro e non ferro son percosso.