A chi dedico il nuovo libello, gioiello emendato d’ogni difetto? A te che eri solito, Cornelio, lodare queste mie cose da nulla, da quando solo sulla Penisola

Mi ricordo di averti seguita quel giorno nel cuore del caldo dietro i bimbi che si rincorrono capelli neri, figura snella ad Ur, sul baluginio dei muri

Lo immagino su una roccia seduto con il mento in un palmo per cento e più dei secoli della nostra storia immagino che si sia commosso

Io scordarmi di te? La spia sotto il cappottino che attraversa trafelata il cortile del condominio oltre il diaframma della porta

Assegnato al culto del dio Nettun… Laocoonte un degno toro offriva. Ma da Tenedo adesso le calme acqu… sovrastano immensi due serpenti che speculari puntano la costa,

Avevi dieci anni in vacanza con i tuoi tu di me non ti ricordi ma ero lì in Egitto di passaggio per i fossili degli altipiani, verso la terra degli Afariani.

Tra le circonvoluzioni di quel velluto morbido che diciamo tuttavia corteccia il tessuto deve aver ceduto

Povero Catullo, dalla follia desi… e ora accetta che ciò che è perdut… Giorni luminosi brillarono un temp… quando ti affannavi dietro i capri… dell’amata come amata nessuna mai,

Tre compresse al giorno e ci vediamo tra un mese di mese in mese e negli anni dimenticasti com’era a ritrovarla

Si squarcerà lo Spazio resterà a guardare il Tempo in un angolo coprirà il grido con il sudario muto

Lasciati amare, Lesbia, e vivere e i commenti dei vecchi, invidiosi valgano le monete più misere. Giorni seguono giorni luminosi ma esaurito il nostro breve moment…

Ricordo i miei amici come erano allora i bambini che sono stati quando restammo sulla soglia dell’adolescenza

Chiusi, come le donne dei soldati aspettano, austeri monoliti lontani come volti di antenati osservano, esercito di statue, foglie di remoti sogni dispersi

Generazioni nascono e muoiono e a restare di noi sono solo atomi di azoto e carbonio dispersi nei sussurri anonimi