Riverbero esile volto, iridata scorza... S’intagliano ombre nell’erbaio.
E ti sveli all’alba come d’incanto, emergi dall’assenza, dal cuneo cremisi della pietra angolare,
Un cane sta col muso allato, sull’ala pesta, sulla tua fitta piaga clina il petto,
Il poeta rimesta luminanze plasma la parola e ne fa dono al torso avvinto, a chi ha dissolto l’iride nell’ombra del travaglio,
La città, vuota senza poesia, una finestra buia. Non s’infiora il prato, si smaga il verso,
Pace, come il canto del mare disteso sotto un cielo di aquiloni, la grazia della piuma
Il sole gettato nel buio d’acqua cosmica genera sempiterni circoli, orbitano in ordinate ellissi astri d’ogni forma e luce,
Il silenzio che segue al rumore della foglia socchiusa, alla nuvola spezzata,
S’è distanziata l’ombra dalla meri… gira sul fuso il mondo e la sua ru… —siffatti l’àncora ed il calcagno… sulla prodaia, fissati come chiodi flagrano capelluti sfagni.
È una Elle – scrivi UNO – a fine… sul filo di fumo greige di una Mur… màcina radici di parole, il nastro si ravvolge sulla rosa, il calligrafo sbadiglia
Celi il tuo volto dietro ali di farfalla, la forma ovale, l’espiro greve, si colma l’occhio di lumini,
Un libro di versi s’acquista forse per curiosità, o per diletto, ancor più per una bella copertina, occasionale riflessione sul tema– la poesia è ciò che annoia e non ristora– un tecnic...
Sei tu, speranza che ristora, che dissolve gelidi doni d’antiche maglie e distilla il senno sulla luna, saliente sui foschi pini
E di Settembre non volli tornare alla foglia rossa che s’affolta nel risciaquìo di pozze,