#Autumn #Autunno #metopora #november #novembre
E ti sveli all’alba come d’incanto, emergi dall’assenza, dal cuneo cremisi della pietra angolare,
Annega nei cerchi d’acqua lo sguardo di lavagna, si punteggiano le vele sulla campata storna il tempestìo di solidi triformi,
È Maggio sui roseti della chiostra, del cavedio rimurato, è Maggio sul bianco terso di risaie,
Il soffione si sperde, dimentico di questa primavera strana, acerba, dissolto in sprigne pennellate sui muri raspati di Milos,
E di Settembre non volli tornare alla foglia rossa che s’affolta nel risciaquìo di pozze,
Se pensi ch’io mi sbagli guarda il fondo del bicchiere, il giardino di conchiglie, affiora il lezzo di lavanda, il canto di balene.
Un’anima sostava sulla riva di spinose pendole a Longchamp in uno sparto covile d’acquaragia, d’oro fino l’intaglio delle nubi
Il poeta rimesta luminanze plasma la parola e ne fa dono al torso avvinto, a chi ha dissolto l’iride nell’ombra del travaglio,
Sei tu, speranza che ristora, che dissolve gelidi doni d’antiche maglie e distilla il senno sulla luna, saliente sui foschi pini
Bianco, dispiega un velo d’alabastro, su biave cime trasmigra un nugolo di calle, s’invola la macolata brezza
È una Elle – scrivi UNO – a fine… sul filo di fumo greige di una Mur… màcina radici di parole, il nastro si ravvolge sulla rosa, il calligrafo sbadiglia
Un libro di versi s’acquista forse per curiosità, o per diletto, ancor più per una bella copertina, occasionale riflessione sul tema– la poesia è ciò che annoia e non ristora– un tecnic...
Sta sul cornicione il mimo scalzo, s’arrampica alla luna lungo alzane di fiandra, cerca a tentoni la porta
L’amore non è nell’intaglio del tronco nel cuore scavato tra due nomi, non è nello scherno