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Donna, crudel fortuna a me ben vieta

Donna, crudel fortuna a me ben vieta
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Donna, crudel fortuna a me ben vieta
    Seguirvi e ’n queste sponde or mi ritiene,
    Ma ’l pronto mio pensier non è chi frene
    Che sol riposa quanto in voi s’acqueta.
Questo vi scorge ora pensosa or lieta,
    Or solcar l’onde, ora segnar l’arene
    Ed ora piagge ed or campagne amene
   Su ’l carro sí com’ei corresse a meta.
E nel materno albergo ancor vi mira,
    Fra soavi accoglienze e ’n bel sembiante,
    Partir fra le compagne i baci e ’l riso.
Poi, quasi messaggier che porti avviso,
    Riede e ferma nel cor lo spirto errante
    Tal che di dolce invidia egli sospira.

Parla con la sua donna ne la sua partita, dicendo che se la fortuna
gl’impedisce di seguitarla non può impedire il suo pensiero
il qual la segue e la vede per tutto.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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