I.
La terra si copria d’orrido velo
E le falde di neve a mille a mille
Cadeanle in grembo (onde a sé pria rapille
Sott’altra forma il dio che nacque in Delo),
Quand’ecco i’ scorgo in vivo foco il gelo
Cangiarsi e ’n fiamme le cadenti stille,
E qual gemma ch’al lume arda e sfaville
Splender le nubi e serenarsi il cielo.
Mentre in altrui sí strani effetti ancora
Risguardo, in me gli provo, e ’l ghiaccio sfarsi
Sento e le nubi de’ miei duri sdegni.
Allor gridai:—Deh, che ’l bel sole ond’arsi
S’appressa e vanno innanzi a lui tai segni
Come va innanzi a l’altro sol l’aurora.—