S’incappucciò la donna, e di soppiatto
sgusciò nel bujo, fra la porta e il muro.
Attraversar correndo il vico oscuro
niun la scôrse, sì rapido fu l’atto.
Ella andava a morire.—Alta la riva
non lunge, a picco, dominava il fiume.
Un balzo, un tonfo, un ribollir di schiume,
un cuore in pace, un corpo alla deriva....
In questo sogno ella fendea la notte,
cieca, demente, sotto vento e pioggia.
Sostò d’un tratto, su una pietra roggia,
tutta in un fascio, colle membra rotte,
e fu in ascolto.—Il grembo avea parlato.
Voce non era.—Dal profondo, un fremito
era; ma il corpo si contrasse, in tremito,
come innanzi al suo Verbo rivelato.
E più non fu la donna che un materno
invòlucro, una forza di natura
china e raccolta sulla creatura
del sangue, per difenderla in eterno;
e volse il dorso alla malia del gorgo,
e ritornò verso la vita dura,
e vi fu madre....—Ecco la storia oscura
d’una povera donna del sobborgo.—