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“Quando su un tank m’avvicino”

Quando su un tank m’avvicino
a quel che era un tango, se
 
la misericordia era con me
quando vincevo, e invero
 
se la tarda notte non fosse
ora ora di mattino, io non
 
scriverei più codeste belle
note!—Davvero mi torturi?
e davvero m’insegni a non
torturare la mente in agonia
 
d’altri senz’agonia, ma mancanti
al sole di tutti i splendidi
 
soldi che hai riconosciuto
nella Capitale del vizio
 
che era Roma? E tu frassine
oh lungo fratello d’una volta
chiamato Pierpaolo, un ricordo
 
soltanto ho delle tue vanaglorie
come se in fondo fosse l’ambizione
 
a gettar l’ultimo sguardo
dall’ultimo ponte.

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