Dalla raccolta "Pane al pane, vino al vino"© di Francesco D'Addino
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Frammenti di sogno, reminiscenza così fragile e antica legata alla vita da un filo invisibile alla qual è concessa la luce,
Vibrano le stelle nelle loro bianche luci E più la notte è scura e, ancora più meraviglioso è lo spettacolo:
Svuotai il cuore dalle emozioni ch’in fondo lei non avrebbe capito Ed ordinai da bere a quell’oste,
Darei al cuore un altro battito, se solo fossi vera: Stella nelle mille notti buie. Darei alla coscienza
Come oggi, ho conosciuto il nostro amore E sotto l’incedere del passo, avvicinai i sogni alla vita E poi,
Alberi spogli viran lontano ai più remoti pensieri, e nel vento il sogno placa l’animo
Osservo la notte quando fra i rami s’inoltra e le grigie nuvole al cospetto, sole si porta
Sfioro con il cuore ogni sorta di ricordo, mio caro fiore che t’ho veduto come dev’ esser l’amore, spine e rose
Liberai il pensiero dalle spire del serpente, quando dagli occhi di un altro essere percepii la paura,
Dal Sacro Graal attinsi le ultime forze, quando il respiro ed ogni filamento non ebbero più inerzia
Vita, ti ho amato un tempo quando fosti sogno fra nuvole e le stelle. Iride diurno,
Nettare divino consolaci il cuor a noi vigliacchi di vita che non sapemmo amare. Rinfresca le nostre ugole
Quando il sogno s’ intinse di vita, riconciliò il cuore scoprendo un nuovo colore.
Al crepuscolo dell’esistenza intravidi luce sull’ ultimo sogno splendere fioca Respirai il gelo
La corteccia ruvida di un albero è pari nel ricordo, ad un viso ch’ invecchiato mostra segni di vita e di gioia come speranze ambrate