Dalla raccolta "Crisalidi, amnesie di un giorno all'imbrunire"© di Francesco D'Addino.
Ombra gracile ai piedi miei telai d’ ombrelli e abiti smessi figure di megere
Impronta umana e cuore felino nella notte dove la luna illumina il tempo il nostro scandire
Toglierò dal cuore il rosso sangue dell’amore, or nero e cosparso di vermi per fetida putrefazione! Leverò in alto i calici
E nella notte all’ orizzonte artiglio di luna che graffia l’ anima.
Muoiono anime sotto alle bombe accendono cieli schegge di un verso muto Di fronte alla morte
Trema la luce pallida e silente quand’ intorno, for le cose han perduto vita e ogni color. Sol le stelle bagnano d’argento lo scorrere lento d’un cheto rusce…
Trovami in un posto lontano da qui, dalle solitudini affollate di un centro commerciale “Dimentica dove hai parcheggiato,
Brilli di vita “ O donna distinta dal tutto” Fugace illusione e simulacro amoroso Scaldi la carne
Abituare gli occhi alla notte, il cuore al silenzio e la fede senza crocifissi al pett…
Alberi spogli viran lontano ai più remoti pensieri, e nel vento il sogno placa l’animo
Cercheremo ancora albe dentro ad ogni orizzonte, e berremo le buie notti per leggerne il loro fondo nelle tazze da tè di un dio
L’arcigna bufera indomita soffia e pare infinita fra i giunchi e i tetti di tegole rotte.
Luna gravida di speranze, e noi esseri feti di sangue rappreso sulle vulcaniche bocche, dopo aver spento
Suppellettile di vetro catturi le attenzioni degli amicali visi o, di chi entra nella magione Suggestive le tue sfaccettature
Come oggi, ho conosciuto il nostro amore E sotto l’incedere del passo, avvicinai i sogni alla vita E poi,