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Erano i capei d’oro a l’aura sparsi

Erano i capei d’oro a l’aura sparsi
che ’n mille dolci nodi gli avolgea,
e ’l vago lume oltra misura ardea
di quei begli occhi, ch’or ne son sì scarsi;
 
e ’l viso di pietosi color’ farsi,
non so se vero o falso, mi parea:
i’ che l’esca amorosa al petto avea,
qual meraviglia se di sùbito arsi?
 
Non era l’andar suo cosa mortale,
ma d’angelica forma; e le parole
sonavan altro che, pur voce umana;
 
uno spirto celeste, un vivo sole
fu quel ch’i’ vidi: e se non fosse or tale,
piagha per allentar d’arco non sana.
 

Parafrasi

 
I biondi capelli di Laura erano sparsi al vento
che li avvolgeva in tanti boccoli soavi,
e il seducente fulgore di quegli occhi, ora assai meno luminosi,
scintillava in maniera straordinaria;
 
e mi sembrava che il viso, non so se davvero
o solo nella mia immaginazione, si colorasse di pietà;
io, che avevo deposta in cuore l’esca amorosa,
c’è forse da meravigliarsi se subito avvampai d’amore?
 
Il suo incedere non era quello di un corpo mortale,
ma di un angelo celeste, e la sua voce
suonava come qualcosa di diverso dalla voce umana.
 
Uno spirito celeste, un sole splendente,
fu ciò che io vidi, e se anche ora non fosse più tale,
la ferita non si rimargina allentando l’arco.
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