#ScrittoriItaliani (Da Il Questo falso in muro) vecchio
Mai una primavera come questa È venuta nel mondo. Certo è un gio… Da molto tempo a me promesso quest… Dove tutto il mio sguardo si fa eg… Ai miei confini, riposando; e quan…
Notte ancora e la casa nel suo son… Già sveglio, andavo alla finestra,… le imposte del terrazzo, su quella ringhiera posavo la fron… Oltre gli orti ancora bui, le chie…
Si fa tardi. Vi vedo, veramente eguali a me nel vizio di passione, con i cappotti, le carte, le luci delle salive, i capelli già fragil… con le parole e gli ammicchi, ecci…
Dove ricercheremo noi le corone di… le musiche dei violini e le fiacco… Dove saranno gli ori delle pupille Le tenebre, le voci – quando trave… Discenderanno i cavalieri di grigi…
Sulla spalletta del ponte Le teste degli impiccati Nell’acqua della fonte La bava degli impiccati. Sul lastrico del mercato
Il vento scuote allori e pini. Ai… Tra fumi e luci la costa la vedi a… La mattinata si affina nella stanz… Un filo di musica rock, le matite,… Sono felice della pioggia. O dèi…
Molto chiare si vedono le cose. Puoi contare ogni foglia dei plata… Lungo il parco di settembre l’autobus già ne porta via qualcun… Ad uno ad uno tornano gli ultimi m…
Come ci siamo allontanati. Che cosa tetra e bella. Una volta mi dicesti che ero un de… Ma siamo due destini. Uno condanna l’altro.
Guardo le acque e le canne di un braccio di fiume e il sole dentro l’acqua. Guardavo, ero ma sono. La melma si asciuga fra le radici.
Dunque nulla di nuovo da questa al… Dove ancora un poco senza guardare… E nei capelli il vento cala la ser… Dunque nessun cammino per discende… Se non questo del nord dove il sol…
Caduti i cartocci giù le foglie luccicano come piccioni della magnolia altissima. Sotto i… dove la luce del pomeriggio è fitt… vedo l’erba crudele acida profonda
III ... Non la speranza ti dico, la cagna affamata che non si sazia mai e vagabonda ai confini. Tu sai
Ti riconosco, antico morso, ritorn… tante volte e poi l’ultima. Ho raccolto il mio fascio di fogli… preparata la cartella con gli appu… ricordato chi non sono, chi sono,
Gli alberi sembrano identici che vedo dalla finestra. Ma non è vero. Uno grandissimo si spezzò e ora non ricordiamo più che grande parete verde era.
Lucida aprile limpidi cristalli, maggio mena ragazze per i viali, Giugno spicca gerani ai davanzali. contempla luglio di sole e i grani… Dorme Agosto e non ode i temporal…