Ombra, di Giorgio C.

Ombra

A volte più lunga,

a volte più corta,

a volte sparisce

col sonno del Sole.

T’accompagna per strada,

per mare,

per terra,

fedele il passo

staccar non può mai.

Come il pensiero più dolce,

e quello più amaro,

a volte sparisce

col sonno del Cuore.

Si spengon gli uccelli come dischi finiti, richiami tardivi di debole nido, che al Sole, di fretta,

Ho scritto una lettera di notte di nascosto dal mio cuore, non vorrebbe le parole uscire furtive dai segreti spazi, dove dormono inquiete

Oh, letale Silenzio d’infinita dolcezza, di notte regali, tra i respiri profondi, il brivido immenso

Lucido l’occhio dalle poche Lune scava il volto della prima donna. Piccole dita

Volti di gente nel mare di vita raccontano storie, drammi scomparsi, amori vissuti,

Folli le tempeste agitano l’acque, scosse già di un cuore, sepolto dentro al petto scarno, roccia da di fuori,