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Dal dolce pianto al doloroso riso

Dal dolce pianto al doloroso riso,
da una etterna a una corta pace
caduto son: là dove ’l ver si tace,
soprasta ’l senso a quel da lui diviso.
 Né so se dal mie core o dal tuo viso
la colpa vien del mal, che men dispiace
quante più cresce, o dall’ardente face
de gli occhi tuo rubati al paradiso.
 La tuo beltà non è cosa mortale,
ma fatta su dal ciel fra noi divina;10
ond’io perdendo ardendo mi conforto,
 c’appresso a te non esser posso tale.
Se l’arme il ciel del mie morir destina,
chi può, s’i’ muoio, dir c’abbiate il torto?

#ScrittoriItaliani (XVI Rime secolo)

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