EBOOK "CARTEGGI PERPENDICOLARI" DI THEA MATERA - ON AMAZON
Corollati d’inerti gambi dilavano smunti tegolati, dal cielo semibuio straripano, bocconi, reiterati nembi
Ho sognato un pescatore dispiegare reti come i veli delle spose, disumanate dime di cubi mossi come vele.
Nell’iride spicca il taglio la feritoia di velluto, lo smeriglio di lucerne. Sembiante la crepa d’ossidiana
E di Settembre non volli tornare alla foglia rossa che s’affolta nel risciaquìo di pozze,
Feriti s’incurvano gl’ossi della vela, di due relitti, di franti ormeggi, —intemerate gòrgoni - sommersi nimbi in fiamme
La città, vuota senza poesia, una finestra buia. Non s’infiora il prato, si smaga il verso,
E fu del palco il passo lieve della vita il travo sguardo sulla quinta, il drappo che smisura il boccascena
Pace, come il canto del mare disteso sotto un cielo di aquiloni, la grazia della piuma
I poeti disvelano la vena d’acqua, la voce nei rami rubati al tempo, il soffio rimasto in gola, la candente fiorescenza... –Thea Matera ©
È una Elle – scrivi UNO – a fine… sul filo di fumo greige di una Mur… màcina radici di parole, il nastro si ravvolge sulla rosa, il calligrafo sbadiglia
Marmo di bianchi querci, di algide inferriate sulle porte, voltizzano ceneriti rigoli di stucchi
Si dissolvono le aurore nella chiarità di piogge torrenzia… si dilatano spaiati corridoi di ce… come fumo che s’aggroviglia sul giro della vite,
Se pensi ch’io mi sbagli guarda il fondo del bicchiere, il giardino di conchiglie, affiora il lezzo di lavanda, il canto di balene.