Come il nocchier da gl’infiammati lampi,
Dal sol nascente o da la vaga luna,
Da nube che la cinga oscura e bruna
O che d’intorno a lei sanguigna avvampi,
Conosce il tempo in cui si fugga e scampi
Nembo o procella torbida importuna
O si creda a l’incerta aspra fortuna
Il caro legno per gli ondosi campi;
Cosí nel varïar del vostro ciglio
Or nubilo or sereno avvien ch’io miri,
Or segno di salute or di periglio;
Ma stabile aura non mi par che spiri:
Ond’io sovente prendo altro consiglio
E raccolgo le vele a’ miei desiri.