Io veggio, o parmi, quando in voi m’affiso
Un desio che v’accende ed innamora
A quel vago pallor che discolora
Le rose e i gigli del fiorito viso;
E dove lampeggiava un dolce riso
Languidi e rochi mormorar talora
Odo i fidi messaggi e l’aria e l’ôra
Ch’aura appunto mi par di paradiso.
E ben io, vago di saper novella
De’ secreti del core, il ver ne spio;
Ma questo solo par che si riveli:—
Quel che ci move è giovenil desio.—
Pur qual bellezza invogli alma sí bella
Solo ella il sa, che vuol ch’altrui si celi.