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Come il nocchier da gl’infiammati lampi

Come il nocchier da gl’infiammati lampi,
    Dal sol nascente o da la vaga luna,
    Da nube che la cinga oscura e bruna
    O che d’intorno a lei sanguigna avvampi,
Conosce il tempo in cui si fugga e scampi
    Nembo o procella torbida importuna
    O si creda a l’incerta aspra fortuna
    Il caro legno per gli ondosi campi;
Cosí nel varïar del vostro ciglio
    Or nubilo or sereno avvien ch’io miri,
    Or segno di salute or di periglio;
Ma stabile aura non mi par che spiri:
    Ond’io sovente prendo altro consiglio
    E raccolgo le vele a’ miei desiri.

Dice di predir la sua fortuna nel volto de la sua donna,
come il nocchiero ne l’aspetto de le stelle.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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