Fra mille strali, onde Fortuna impiaga
Il mio cor sí che per ferita nova
Spazio non resta, oimé! loco ritrova
Cara d’Amor saetta e cara piaga.
Né l’alma ancor de la salute è vaga;
Ché, se ben ella di sanar fa prova
Ogni altro colpo, or d’inasprir le giova
Quella dolce percossa, e se n’appaga.
Ma sí chiusa e secreta in sé la serba
Ch’Amore stesso ancor non se n’accorge
Né fra ben mille colpi il suo discerne.
Lasso! e Fortuna, che le pene interne
Non vede e sol di pianto i rivi scorge,
Sua stima l’opra e se ’n va piú superba.