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Io veggio, o parmi, quando in voi m’affiso

Io veggio, o parmi, quando in voi m’affiso
    Un desio che v’accende ed innamora
    A quel vago pallor che discolora
    Le rose e i gigli del fiorito viso;
E dove lampeggiava un dolce riso
    Languidi e rochi mormorar talora
    Odo i fidi messaggi e l’aria e l’ôra
    Ch’aura appunto mi par di paradiso.
E ben io, vago di saper novella
    De’ secreti del core, il ver ne spio;
    Ma questo solo par che si riveli:—
Quel che ci move è giovenil desio.—
    Pur qual bellezza invogli alma sí bella
    Solo ella il sa, che vuol ch’altrui si celi.

Mostra d’essersi avveduto d’un nuovo amore de la sua donna ne la pallidezza
e ne’ sospiri; ma di non sapere a punto quale egli sia.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime d’amore secolo)

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