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La Madre andò col suo piccino in… avviluppata nell’oscuro scialle. Aspro un singhiozzo le scotea le s… cerbïatta parea che fugge il lacci… E scese il monte e traversò la val…
Io t’invoco, o Signore, Che nel buio mi guardi. Batte da lungi l’ore La bronzea squilla. È tardi. Spiega la notte l’ale....
—Ho sonno. Fammi il segno della C… mamma.—«In nome del Padre, del Fi… dello Spirito Santo.—» Amor mio s… ecco, e t’addormi alla sommessa vo… Come calmo il tuo sonno!... Or ch…
Da che eccelse scaturigini tu nasc… O cascata impetuosa?... Rimbalzante sulla china perigliosa… Tu scrosciando volgi al mar; Spumi, brilli, ridi, spruzzi, e ni…
Ella amava le gotiche navate Dei templi solitari; I ceri agonizzanti sugli altari, Il biascicar dei mistici Rosarî.
Poesia “Vaticinio” di Ada Negri Tags: Nessun tag Raccoglie le pesanti ombre la sera Sovra il giaciglio dove il bimbo p… Preme nel sonno una tristezza fier…
Prega—sei solo.—Il tardo Passo qual triste idea qui t’ha gu… O pallido vegliardo? Forse ti parla ne la chiesa oscura Quel Dio che ti fe’ grande e sven…
Tu che sussulti a un batter d’ali,… il nodo del silenzio sulle labbra color di cenere!... Perchè taci, e tremando te ne stai rinchiusa in una torre di tristezz…
Nostalgia mi cacciò dalla mia niti… casa, ove i fiori in snelle coppe… Ed un guarnello d’operaja indosso mi mise, e al collo un fazzoletto… E son venuta ove le basse fabbrich…
Gli occhi. La fanciulla ch’io sveglio in ques… versi, altra grazia non avea nel v… che lo splendor degli occhi sovrum… Nessuno sguardo sostener potea
Quando de la procella scapigliata Rugge l’ira e gialleggia il livido… Ed Eolo come furia scatenata Fischia dei lampi al vivido baglio… Vorrei nel turbinìo dell’uragano,
Maria Giovanna avea trent’anni, u… scarno e lungo di vergine avvizzit… e una profonda vita d’anima negli azzurri occhi e nel… Lieve il suo passo per le nude sal…
Per esser grande l’uom creò la mac… e la rese perfetta in ogni ordigno… Nervi d’acciajo le donò; ed in ver… parve ad essa donare anche il pens… Ingranaggi, stantuffi, anse, cilin…
Sono cento, son mille, son milioni… Son orde sconfinate. Sommesso rombo di lontani tuoni Han le file serrate. S’avanzan sotto il rigido rovaio
Penso agli atleti della vanga—ai f… Che disfidando urlanti nembi e sol… Strappano a l’arsa tormentata gleb… Misero un pane. Penso agli atleti del piccone—ai m…