#ScrittoriItaliani (da 2004) Einaudi dell’abbandono” – “Clinica
Io sono una città nera e una rondine notturna. Qualche ragazzo mi sorride e allora divento volpe canterina. Un mare di pesci
Ieri sera nel basso dentro la gioc… un uomo trangugiava il suo vino con una voluttà bacchica e assente… io guardavo la sua gola turgida di vino e dimenticanza
Ritorna, che cantar canzone di vo… Dentro l’acqua del Naviglio io vo… Perché tu sia riesumato dal vento. Ritorna a splendere selvaggio E giusto ed equo come una campana,
O maledici, Dio, che mi ha tradit… quella che beve la mia stessa acqu… quella che beve il mio dialogo dol… quella che è pura e senza sentimen… Maledicila in te come non figlia,
Amore che giaci dentro un’ampolla di vetro per le ricerche nobili di chi ha scoperto il verde delle stagioni,
Io non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti, di parole, di parole scelte sapien… di fiori detti pensieri, di rose dette presenze,
Non avete veduto le farfalle con che leggera grazia sfiorano le corolle in primavera? Con pari leggerezza limpido aleggia sulle cose tutte
Corpo, ludibrio grigio con le tue scarlatte voglie, fino a quando mi imprigionerai? anima circonflessa, circonfusa e incapace,
Ho veduto virgulti spegnersi a un sommo d’intima dolc… quasi per ridondanza di messaggi e disciogliersi labbra a lungo stemperate nella voce,
Ho conosciuto in te le meraviglie meraviglie d’amore sì scoperte che parevano a me delle conchiglie ove odoravo il mare e le deserte spiagge corrive e lì dentro l’amor…
Se mai io scomparissi presa da morte snella, costruite per me il più completo canto della pace! Ché, nel mondo, non seppi
Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle potesse scatenar tempesta. Così Proserpina lieve
I versi sono polvere chiusa di un mio tormento d’amore, ma fuori l’aria è corretta, mutevole e dolce ed il sole ti parla di care promesse,
Io ero un uccello dal bianco ventre gentile, qualcuno mi ha tagliato la gola per riderci sopra, non so.
Tu te ne sei andata hai lasciato dietro di te il chiaro profumo dell’ombra, o fiore di questo mio corpo o specie martoriata di figlia,