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Il robot

Io guardo le mie
Monotone realtà
Cercando di controllare
Ciò che non ha senso,
Quello che si esprime solo
A noi esseri umani.
Tutta questa solitudine
Non può che essere colpa mia,
Trasgressore di comuni regole
Ostinato nel non piacere.
Se fossi un logico
Prenderei le decisioni più strampalate
Perché è il mondo
A non stare alle regole della logica.
Io sono un anticipatore mancato
Vi porto in pasto inquietudini
Non avendo forza profetica.
Vi chiedo di credermi
Se vi dico che dove sto
Non esiste il barlume di una speranza
E che questo, ben capirete,
È a stento sopportabile per me.
Mi hanno diagnosticato mali
Alcuni molto sottili
Che non mi consentono
Di avere la resistenza che voi avete
Rispetto al nostro identico dolore.
Credo che invecchiero’ velocemente
Che raggiungerò una tormentata pace
Come il maestro di una via minore
—uso parole non comuni per vergogna—.
Il mio unico intento
La mia unica possibilità di resistenza
È donarmi da solo la dignità
Che nessuno è in grado di darmi.
Mi sento così spaventosamente abbandonato
In un certo senso persino tradito.
Anche se non rifuggo
La mia necessaria consapevolezza:
Perché non è di un uomo
Vivere senza un cuore per amare.

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