Perfora l’ anima il silenzio dell’ alba, nel mentre felini occhi spuntano come lanterne dalle loro trincee

Guardai il tuo viso e n’ ammirai l’Infinito dietro a quei luoghi placidi e anfratti soleggiati da speranze umane

Come oggi, ho conosciuto il nostro amore E sotto l’incedere del passo, avvicinai i sogni alla vita E poi,

Il cuore giace nel silenzio abissale del mondo. Lamine di fuoco tesero in un tempo antico grani di rabbia,

Gli occhi cedettero al sonno, dinanzi alla luce del giorno quando il silenzio sopravvisse ad ogni cosa; al tempo e al buio,

Udendo il vento sperai suggerisse la vita, mutilai il dolore in piccole gocce

Dolce Venere dalla pelle olivastra e dagli occhi bruni da cerbiatta fan il cuor sospirar

Se scavassi nel mio cuore troveresti il tuo nome come una ferita non rimarginata. Il tempo è solo una scusa per perd…

Affiorar nel vespro vidi il ricord… e lo trasmutai in un sogno dalle più angeliche visioni fatte apposite per rassopir profondamente.

Svuotai il cuore, dalle emozioni ch’ in fondo lei non avrebbe capito. Ed ordinai da bere a quell’ oste,

Latrati di cani e un gracidar di rane, nell’aria putrida e malsana d’acque melmose Suoni antichi,

Tumefatti i sogni divennero incubi dalle forme più dispersive al profumo del glicine, seguitante un vento

Un flusso creativo di emozioni non avrà mai bisogno di punteggiat…

Ai vostri banchetti dell’ipocrisia… io digiunerò.

Vita, ti ho amato un tempo quando fosti sogno fra nuvole e le stelle. Iride diurno,