Poesie scelte (Bologna, Zanichelli 1887)
#ScrittoriItaliani
O tu che dormi là su la fiorita collina tosca, e ti sta il padre a… non hai tra l’erbe del sepolcro ud… pur ora una gentil voce di pianto? È il fanciulletto mio, che a la ro…
I cipressi che a Bólgheri alti e… Van da San Guido in duplice filar… Quasi in corsa giganti giovinetti Mi balzarono incontro e mi guardâr… Mi riconobbero, e – Ben torni orm…
Batto a la chiusa imposta con un r… glauchi ed azzurri, come i tuoi oc… Vedi: il sole co 'I riso d’un tre… la nube, e ha detto– Nuvola bianca… Senti: il vento de l’alpe con fres…
Lenta fiocca la neve pe ‘l cielo c… suoni di vita più non salgono da l… non d’erbaiola il grido o corrente… non d’amor la canzon ilare e di gi… Da la torre di piazza roche per l’…
Leva le tende, e stimola La fuga de i cavalli; Torna a le pigre valli Che il verno scolorò! Via! su le torri italiche
(Voce dai palazzi) E tu se d’eche… Valli o borea, dal grembo, o erran… Di pin canora, o stretto in chiost… Voce d`umani pianti E sibilo di tibie e de la belva
O Miramare, a le tue bianche torr… attediate per lo ciel piovorno fosche con volo di sinistri augell… vengon le nubi. Miramare, contro i tuoi graniti
Agile e solo vien di colle in coll… quasi accennando l’ardüo cipresso. Forse Francesca temprò qui li ard… occhi al sorriso? Sta l’erta rupe, e non minaccia:
Qual da gli aridi scogli erma su ‘… Genova sta, marmoreo gigante, Tal, surto in bassi dí, su ’l flut… Secolo, ei grande, austero, immoto… Da quelli scogli, onde Colombo in…
Il poeta, o vulgo sciocco, Un pitocco Non è già, che a l’altrui mensa Via con lazzi turpi e matti Porta i piatti
Ma ci fu dunque un giorno su questa, terra il sole? Ci fùr rose e viole, luce, sorriso, ardor? Ma ci fu dunque un giorno
Come, quando su’ campi arsi la pia Luna imminente il gelo estivo info… Mormora al bianco lume il rio tra… Riscintillando tra le brevi sponde… E il secreto usignuolo entro le fr…
Dolce paese, onde portai conforme l’abito fiero e lo sdegnoso canto e il petto ov’odio e amor mai non… pur ti riveggo, e il cor mi balza… Ben riconosco in te le usate forme
Solenni in vetta a Monte Mario st… nel luminoso cheto aere i cipressi… e scorrer muto per i grigi campi mirano il Tebro, mirano al basso nel silenzio Roma
Dunque d`Europa nel servil destin… Tu il riso atroce e santo O di Ferney signore, e, cittadino Tu di Ginevra, il pianto Messaggeri inviaste, onde gioioso