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Io vengo da un altro canneto, è un altro, di un altro tipo. Adesso ho tutto questo spazio, queste altitudini, queste possibil… ma quando mi allungo
Dobbiamo ritornare poveri, scendere dai piedistalli, compiere atti umani, tornare ad usare le mani, nel buio avere coraggio,
Io conosco le voci del sottobosco, creature mancine che colorano di verde il sole
Non ci perforerà l’inganno, non ce ne pentiremo. Noi maturiamo ciliegie in una strana primavera. C’è il ronzio delle api
Nelle foto in bianco e nero sono raggi di ghiaccio i loro occhi insorti. Appese morte in piazza vittime d’imboscate,
Di notte la mia eleganza si spinge tra le vezzose pieghe dell’aria. Ha una tale ferocia la mia bocca da farmi sollevare i calcagni liquidando la distanza
No, monosillabo. Non è un sì Non è un se Non è provaci ancora.
La tua sete trangugia, vorace, all… Hai attraversato sì nuda la neve assorbito già il freddo esistente. Hai guardato la solitudine come fosse una stanza
In questo mio antenato presente legato da ragioni terrene, si sfalda e sanguina ciclicamente la sinapsi tra il muscolo e la men… La mia vena è una nave
Stanotte il profondo è più oscuro del buio. Si sente il canoro sussurro dell’erba coperta di neve. Yule ti do il mio passato, tu
Non posso dirvi niente del cuore spaesato salvo e dolente dentro un bailamme di caverne, dell’animo che tace,
La notte è passata come passa sempre. Certe generosità di mani non servono più, non sono anzi servite.
Ma se domani il mondo fosse vacuo e la notte imponderabile se si squarciassero gli istinti, non si potesse più godere, leggere, fotografare
Io sono la Terra e tu sei il Ciel… Noi ci guardiamo. Noi ci sosteniamo. Tu mi circondi, io giro in tondo.
Quanti veli hai poggiato sui miei mostri interiori, un pomeriggio che vola sulle tue gocce nude, il mio aprire varchi