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Gl’infiniti pensier mie d’error pieni

Gl’infiniti pensier mie d’error pieni,
negli ultim’anni della vita mia,
ristringer si dovrien ’n un sol che sia
guida agli etterni suo giorni sereni.
 Ma che poss’io, Signor, s’a me non vieni
coll’usata ineffabil cortesia?

#ScrittoriItaliani (XVI Rime secolo)

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