#ScrittoriItaliani
Come allodola ondosa Nel vento lieto sui giovani prati, Le braccia ti sanno leggera, vieni… Ci scorderemo di quaggiù, E del mare e del cielo,
Il carnato del cielo sveglia oasi al nomade d’amore
Dolce declina il sole. Dal giorno si distacca Un cielo troppo chiaro. Dirama solitudine Come da gran distanza
Col mare mi sono fatto una bara di freschezza
M’illumino d’immenso.
E gli alberi e la notte non si muovono più Se non da nidi.
Il cuore ha prodigato le lucciole s’è acceso e spento di verde in verde ho compitato Colle mie mani plasmo il suolo
Stella, mia unica stella, Nella povertà della notte, sola, Per me, solo rifulgi, Nella mia solitudine rifulgi; Ma, per me, stella
Come questa pietra del S. Michele così fredda così dura così prosciugata
Un’intera nottata buttato vicino a un compagno massacrato con la sua bocca
Di queste case non è rimasto che qualche brandello di muro Di tanti
Calante malinconia lungo il corpo… al suo destino Calante notturno abbandono di corpi a pien’anima presi nel silenzio vasto
E il cuore quando d’un ultimo batt… Avrà fatto cadere il muro d’ombra, Per condurmi, Madre, sino al Sign… Come una volta mi darai la mano. In ginocchio, decisa,
Morire come le allodole assetate sul miraggio O come la quaglia passato il mare nei primi cespugli
Nude, le braccia di segreti sazie, A nuoto hanno del Lete svolto il… Adagio sciolto le veementi grazie E le stanchezze onde luce fu il mo… Nulla è muto più della strana stra…