Non sarà mai ch’impressa in me non reste
L’imagin bella o d’altra il cor s’informe,
Né che, là dove ogni altro affetto dorme,
Novo spirto d’amor in lui si deste;
Né men sarà ch’io volga gli occhi a queste
Di terrene beltà caduche forme,
Per disviar i miei pensier da l’orme
D’una bellezza angelica e celeste.
Dunque, perché destar fiamme novelle
Cerchi dal falso e torbido splendore
Che ’n mille aspetti qui vago riluce?
Deh, sappi omai, che spente ha sue facelle
Per ciascun’altra e’ strali ottusi Amore,
E che sol nel mio sole è vera luce.