Quando avran queste luci e queste chiome
Perduto l’oro e le faville ardenti,
E l’arme de’ begli occhi or sí pungenti
Saran dal tempo rintuzzate e dome,
Fresche vedrai le piaghe mie, né, come
In te le fiamme, in me gli ardori spenti;
E rinnovando gli amorosi accenti
Alzerò questa voce al tuo bel nome.
E ’n guisa di pittor che il vizio emende
Del tempo, mostrerò ne gli alti carmi
Le tue bellezze in nulla parte offese:
Fia noto allor ch’a lo spuntar de l’armi
Piaga non sana e l’esca un foco apprende
Che vive quando spento è chi l’accese.