Aurore Il lirico suono delle aurore boreali fluttua di magia, specchio di emozioni,
Follia su riga di una lacrima Follia su riga di una lacrima, spergiuro sangue sparso con disprezzo
Il Treno di Piatra Neamt Fischia e s’allontana, come rintocco di campana il segnale del treno che si sfuma
Quando i miei occhi e il mio corpo puntano al cielo, questo si fa mite volta d’azzurro, poi
Sequenze di natura Fasciano i campi, tracciano le rocce, ne sposano le vette spinte
tra le rocce scure, intarsiano ricami come sagome
Ritmi di chiaro scuro, il lampo di un faro e la punta su un calamaio liberano un segnale raro,
Ammiro le copertine dei libri, prefisso, palcoscenico di misteriose rivelazioni, del fascino che emerge tra le pagine sfogliate
Campane, rintocchi di vespri paesani, di tramonti
Ciao Neve! Grembo d’infinito sospeso manto bianco e indefinito tra il seme della terra,
Golgota Vento tra le croci sangue sopra il mento spine di infamia ad ornamento,
Gli Archi de Roma, da tempio di storia a inno de malinconia, sepolte memorie e frettolose scene
L’Astronomia è il passatempo dei villani, aleggia grata al sole di collina come canto di gallina
Cristo d’ombra e’ croce sullo specchio delle foreste; e’ respiro di cerbiatto,
Il Pesto a Firenze Il pesto a Firenze ha il sapore del Giglio; in grembo di focaccia si gusta alla faccia