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A mio padre

L’urlo non supera la mia afonia.
Assieme a me la sera è sola.
S’incede appressati al cespo
che si fa siepe più in là dove
la pietraia arenata si fa schiuma
e nel fruscio increspa l’acqua
e di schizzi s’umetta la tomaia.
Vedi il ciottolo, prima inghiottito
dalla risacca, tornare alla proda,
più puro. Forse anche tu torni
laddove scompari, ma il nulla ti precede.
Avanzi solo, all’ombra del crepuscolo.

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