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VII

Lambisci pure, o luce d’oro,
i miei mattini d’ombra. Campisci
il cielo del tuo inchiostro chiaro.
Quando sparuta alla riviera
ti sporgi, s’incorona il mare
d’un’aureola di cera, e prende forma
il marinaio nel battito dei remi.
Vale la veglia d’una notte insonne
l’alba tua fugace di perla e fuoco.

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