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Per quel che di vo’, donna, di fuor veggio

Per quel che di vo’, donna, di fuor veggio,
quantunche dentro al ver l’occhio non passi,
spero a’ mie stanchi e lassi
pensier riposo a qualche tempo ancora;
e ’l più saperne il peggio,
del vostro interno, forse al mie mal fora.
Se crudeltà dimora
’n un cor che pietà vera
co’ begli occhi prometta a’ pianti nostri,
ben sarebb’ora l’ora,
c’altro già non si spera
d’onesto amor, che quel ch’è di fuor mostri.
Donna, s’agli occhi vostri
contraria è l’alma, e io, pur contro a quella,
godo gl’inganni d’una donna bella.

#ScrittoriItaliani (XVI Rime secolo)

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