#ScrittoriItaliani
Il carnato del cielo sveglia oasi al nomade d’amore
E il cuore quando d’un ultimo batt… Avrà fatto cadere il muro d’ombra, Per condurmi, Madre, sino al Sign… Come una volta mi darai la mano. In ginocchio, decisa,
Come questa pietra del S. Michele così fredda così dura così prosciugata
Calante malinconia lungo il corpo… al suo destino Calante notturno abbandono di corpi a pien’anima presi nel silenzio vasto
M’illumino d’immenso.
Stella, mia unica stella, Nella povertà della notte, sola, Per me, solo rifulgi, Nella mia solitudine rifulgi; Ma, per me, stella
Dalla spoglia di serpe Alla pavida talpa Ogni grigio si gingilla sui duomi.… Come una prora bionda Di stella in stella il sole s’acco…
Mai, non saprete mai come m’illumi… L’ombra che mi si pone a lato, tim… Quando non spero più... 7 In cielo cerco il tuo felice volto…
E per la luce giusta, Cadendo solo un’ombra viola Sopra il giogo meno alto, La lontananza aperta alla misura, Ogni mio palpito, come usa il cuor…
Balaustrata di brezza per appoggiare stasera la mia malinconia
Col mare mi sono fatto una bara di freschezza
Migliaia d’uomini prima di me, ed anche più di me carichi d’anni, Mortalmene ferì Il lampo d’una bocca. Questo non è motivo
Chiuso fra cose mortali (Anche il cielo stellato finirà) Perché bramo Dio?
Il tempo è muto fra canneti immoti… Lungi d’approdi errava una canoa..… Stremato, inerte il rematore... I… Già decaduti a baratri di fiumi... Proteso invano all’orlo dei ricord…
Come allodola ondosa Nel vento lieto sui giovani prati, Le braccia ti sanno leggera, vieni… Ci scorderemo di quaggiù, E del mare e del cielo,