Ho visto in faccia la mia follia. L’abominio della frammentazione. L’eco di un essere che non c’è più… In un sogno, la sua disgregazione.
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
È Natale! Ve lo dico con il cuore! È Natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.