Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
La neve stende dal porticato, le mani si sfregano rubando il fiato; viene l’inverno la sua coperta bianca,
Tumultua l’anima E tinge il pianto La solitudine Di non amarti.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Bruma sui colli, Piede in pauta,… Orti e mandorli in fiore, Decantano l’alba senza rumore. Qua e là una lepre salta,
È vero, sono come il fuoco che accende le timide lampare, come la maschera di un carnevale.
E vivrò nella tua voce, nella speranza che ti compone, fino al desiderio ultimo di vivere, un giorno solo felice e nel tuo nome.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Il sole attende, tra nuvole di sabbia e sale, l’estate gravida di questo mare.
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio