Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
Ho visto in faccia la mia follia. L’abominio della frammentazione. L’eco di un essere che non c’è più… In un sogno, la sua disgregazione.
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
La vita é come una patatina al for… Lo sai che fa male. Ma come fai a non mangiarla.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,