È vero, sono come il fuoco che accende le timide lampare, come la maschera di un carnevale.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Travagliata pietra gravida di terrore e rabbia, a chi ti rivolgi in questa notte scura?
La neve stende dal porticato, le mani si sfregano rubando il fiato; viene l’inverno la sua coperta bianca,
Ho visto una fata dal cuore gentil… nel grembo portava i color dell’ap… Il rosso, di lacrime e sangue, il nero come tana d’amante. L’azzurro, il verde,
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
E vivrò nella tua voce, nella speranza che ti compone, fino al desiderio ultimo di vivere, un giorno solo felice e nel tuo nome.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Bruma sui colli, Piede in pauta,… Orti e mandorli in fiore, Decantano l’alba senza rumore. Qua e là una lepre salta,
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.