Scritta da Alfredo Caronia a Roma il 18 Marzo 2006
Il Pesto a Firenze Il pesto a Firenze ha il sapore del Giglio; in grembo di focaccia si gusta alla faccia
Aurore Il lirico suono delle aurore boreali fluttua di magia, specchio di emozioni,
Gli Archi de Roma, da tempio di storia a inno de malinconia, sepolte memorie e frettolose scene
Campane, rintocchi di vespri paesani, di tramonti
Follia sulla riga di una lacrima Follia sulla riga di una lacrima, spergiuro sangue sparso con disprezzo
L’Astronomia è il passatempo dei villani, aleggia grata al sole di collina come canto di gallina
Golgota Vento tra le croci sangue sopra il mento spine di infamia ad ornamento,
Quando i miei occhi e il mio corpo puntano al cielo, questo si fa mite volta d’azzurro, poi
Cristo d’ombra e’ croce sullo specchio delle foreste; e’ respiro di cerbiatto,
Festa dei Fiori a Primavera Quando la preghiera si fa confusa, malinconica e lontana,
La natura parla, ci parla, basta s… Non c’è silenzio la sera sul mare! Il mare non riesce a stare fermo
Ritmi di chiaro scuro, il lampo di un faro e la punta su un calamaio liberano un segnale raro,
Vivi il tempo della morte Vedi il tempo della morte battere in ogni cadenza vivilo, tracciane ogni sequenza;
Il Treno di Piatra Neamt Fischia e s’allontana, come rintocco di campana il segnale del treno che si sfuma
Visti dal cielo, siamo abbastanza storti, stolti, goffi, corti, deviati e contorti. Siamo affannati,