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Nel broccato nero
fremente di tenerezza
l’ultimo respiro di pace
invoca l’amore
nel cuore infranto
albergano i rimpianti
parole che non si sono dette
volteggiano nel ventre
caldo della tua luna
che appaga la mia sete
come un neofita
della vita
che beve
con avidi sorsi
ti illudi di essere
l’eletto dal destino
consacrato
alla fama del nulla
che come fiume silenzioso
erode le erte rive
ora sei un’ aquila
che accarezza la gloria
e percorre
le strade infinite
dei nostalgici peccatori
che con passi dall’esile tono
richiedono al mondo perdono

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