Trasformando la natura ricrei l’emozione che prova l’anima quando ascolta nelle antiche cattedrali il canto Gregoriano
nel santuario dell’ esistenza il giorno si illumina squillano le trombe rullano i tamburi
Spesso nella mente risuona il canto di mia madre l’odore del suo abbraccio mi innalza verso il cielo per un attimo mi sembra
ogni cosa fluisce e rifluisce tutto s’alza e cade la terra si dissolve nell’acqua l’acqua nel fuoco il fuoco nell’aria
Nell’eterno favolare dello spirito vorrei andare dove il tempo non es… per non avere dietro alle spalle questa forza vitale che giorno dopo giorno
Nel broccato nero fremente di tenerezza l’ultimo respiro di pace invoca l’amore nel cuore infranto
vivi la vita con le sue illusioni ma non lasciarti andare senza conoscere la direzione
Quando l’eroico io dorme il sogno puo’ divenire un’officina di terrore dove la paura
Cattedrali del consumo ristoro dell’anima e fine delle nostre fatiche contenitori dei nostri desideri la loro voce un silenzio
Scoppia la tempesta masse d’acqua come cavalli furibondi scuotono l’universo la fanciulla
Non toglietemi il fango che mi ha donato il ventre di mia madre voglio essere sveglio dormendo e
a cosa servono i poeti con le loro imbarcazioni cariche di sogni se poi nessuno vi puo’ salire a cosa servono i poeti
L’energia prorompente della primavera da impulso ad un nuovo rigoglio vegetativo scioglie
...e poi venne il tempo che Alice non amava piu’ le favole.. e poi venne un tempo di un tempo
Lucentissime nella notte ardono le stelle ma il mirto la viola il tenero lauro